Teatro Luigi Pirandello - Luigi Pirandello Theater

35 Piazza Luigi Pirandello, Agrigento


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Teatro Luigi Pirandello

Vi si accede attraverso l'atrio di Palazzo dei Giganti, sede del Comune di Agrigento, naturale prosecuzione della Piazza Pirandello. Il prospetto su due livelli, in perfetto stile neoclassico, si caratterizza per tre coppie di colonne in stile ionico, poste ai lati di tre ampie vetrate, mentre nella parte più alta si distinguono sei bassorilievi a medaglione raffiguranti altrettanti autori dell'arte teatrale. il primo livello, invece, presenta un porticato ad arco con al centro lo stemma della città: i tre giganti che sorreggono le tre torri medievali del colle. Nell'atrio è possibile notare due lapidi marmoree dedicate rispettivamente al cinquantenario della morte del drammaturgo agrigentino Luigi Pirandello, premio nobel per la letteratura, ed alla intitolazione del teatro proprio al celebre autore noto in tutto il mondo. Una terza targa in bronzo, invece, raffigura in bassorilievo Dante Alighieri, padre della lingue italiana ed autore della Divina Commedia, con alle spalle il pino di Pirandello, a volere significare una simbolica continuità tra i due esponenti della letteratura italiana. Una delle decorazioni più significative del teatro era certamente il sipario, rappresentante il valoroso atleta akragantino Esseneto che ritorna vincitore da Elea e dipinto dal pittore messinese Luigi Queriau. L'opera andò perduta o distrutta durante il lungo periodo di chiusura. Nel 2007 il produttore agrigentino Francesco Bellomo ha donato un nuovo sipario, realizzato con le stesse tecniche dell'epoca, che riproduce l'affresco originale. Nel foyer del teatro sono esposti il busto di Zeus, anticamente posto nella Villa Garibaldi, il busto dedicato a Luigi Filippo, quello di Luigi Pirandello e numerose targhe, tra le quali quelle testimonianti la decisione del senato agrigentino di edificare il teatro e quella di intitolarlo alla Regina Margherita. Altre targhe ricordano l'intitolazione del foyer all'attore agrigentino Montalbano, la riapertura del teatro alla presenza di Oscar Luigi Scalfaro e la restituzione dell'antico sipario La vittoria di Esseneto.